Antico Lemine

2024

Antico Lemine è il tradizionale festival del Medioevo e del Rinascimento rurale almennese che intende valorizzare lo straordinario patrimonio costituito dal Parco del Romanico degli Almenno.

26 GiugnoOre 20.45
Almenno San Bartolomeo, San Tomè
Ingresso Gratuito

Quattro sere d’estate

In omaggio alla conferma del riconoscimento della Fondazione come Soggetto di Rilevanza Regionale, l’edizione 2019 del tradizionale Ciclo di conferenze estive è centrato sulla valorizzazione dei beni culturali facenti capo all’Associazione Lombarda Piccole Comunità con Grandi Patrimoni Culturali, di cui la Fondazione ha gettato le basi.


PROGRAMMA

Mercoledì 5 giugno, ore 20.45

Pagazzano e il suo Castello: dagli interventi di messa in sicurezza a quelli per il riuso pubblico

Buone prassi di valorizzazione dei beni culturali: la rinascita di un castello medioevale attraverso gli interventi della Pubblica Amministrazione di una piccola comunità, che ha reso fruibile al pubblico buona parte di un bene monumentale di grande importanza storica.

Lidia Villa

Responsabile del Servizio Tecnico e del Castello Visconteo e per le attività di valorizzazione; Consulente dell’Associazione Pianura da Scoprire per il parco cicloturistico

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Mercoledì 12 giugno, ore 20.45

Casa Fantoni a Rovetta. Dalla bottega d’arte al museo

Le vicende storiche di una casa legate a quelle umane e lavorative dei suoi abitanti, gli scultori Fantoni e la loro bottega artistica a struttura famigliare, che la eleggono a sede operativa e luogo di vita per più secoli. Le circostanze successive che la vedono custode del ricchissimo patrimonio storico artistico lasciato dalla bottega, determinano l’istituzione della fondazione che vi trova sede e l’apertura al pubblico come casa museo. Un percorso di conoscenza attraverso le immagini, le personalità e le voci dei protagonisti.

Lidia Rigon

Direttore Fondazione Fantoni

Locandina ROVETTA

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Mercoledì 19 giugno, ore 20.45

Il Castello di Padernello in Borgo San Giacomo (BS). Dall’idea al progetto all’impresa sociale

C’era una volta un Castello, bellissimo e austero, intorno al quale nacque un borgo medievale, il piccolo gioiello rurale di Padernello… Correva l’anno 1391.

Il Castello fu sopraffatto dai rovi, dopo l’abbandono del maniero che fu della nobile Casata Martinengo prima e della famiglia Salvadego Molin Ugoni poi. Fino a quando, nel 2005, un manipolo di folli della Pianura, innamorati di storie e natura, decise di riportarlo in vita con un’audace operazione pubblico-privata.

Nel corso di questi 10 anni la Fondazione Castello di Padernello ha saputo rimettere in piedi il maniero ed è diventato un luogo di aggregazione e riferimento culturale per l’intera Pianura bresciana, attirando oltre 50000 presenze l’anno. La Fondazione promuove mostre, convegni, rassegne teatrali e attività didattiche; senza dimenticare I Mercati della Terra® – Slow Food un progetto di promozione delle eccellenze enogastronomiche locali.

L’anima del Castello è intimamente legata alla storia di Bianca Maria Martinengo, fanciulla amante del silenzio e della natura. La notte del 20 luglio 1480 attirata dalla magia luminosa delle lucciole si getta, felice, verso di loro. Da allora, nel giorno della sua morte, ogni dieci anni, il fantasma della Dama Bianca ritorna a far visita al Castello.

A pochi passi dal Castello, è inoltre possibile attraversare Il ponte di San Vigilio di Giuliano Mauri, una fra le più importanti opere d’arte naturale presenti nel nord Italia, di cui si può fare esperienza in tutte le stagioni.

Oggi il futuro del Castello è fuori dal castello. La Fondazione scommette sulla possibilità di generare un sistema attrattivo integrato tra il borgo e il territorio circostante, fondato su natura, cultura e ospitalità con l’obiettivo di costruire ecosistema rurale unico.

Domenico Pedroni

Presidente Fondazione Castello di Padernello

Locandina PADERNELLO

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Mercoledì 26 giugno, ore 20.45

Parra, l’oppidum degli Orobi. I risultati delle ricerche e gli interventi di valorizzazione

Il sito di Parre-località Castello, da identificare con il Parra Oromobiorum oppidum citato da Plinio (Nat. Hist. III, 17, 124-125), su notizie tratte dalle Origines di Catone, è ubicato nell’alta Valle Seriana in zona ricca di risorse minerarie. Nel 1883 vi era stato rinvenuto durante lavori agricoli un ricchissimo ripostiglio di manufatti in bronzo, deposto nel V secolo a.C. Nel 1983, in occasione delle iniziative per commemorare il ritrovamento, si raccolsero in superficie frammenti ceramici protostorici che indiziavano l’esistenza di un insediamento che fu scavato tra 1983 e 1994 dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia. L’abitato, fondato nella tarda età del Bronzo, si sviluppò per tutta l’età del Ferro fino alla conquista romana delle vallate alpine in età augustea (XII-I sec. a.C.). Dopo un’interruzione di alcuni secoli, in epoca imperiale romana (II-V secolo) la vita riprese con un insediamento stabile che ripropose il medesi­mo impianto ortogonale, riutilizzando in parte i resti delle strutture precedenti. Nel V secolo il luogo fu definitivamente abbandonato.

Grazie all’impegno del Comune di Parre, con il finanziamento della Regione Lombardia e la direzione scientifica della Soprintendenza il sito è stato acquisito alla proprietà pubblica  e valorizzato con la realizzazione del Parco archeologico e dell’Antiquarium nel 2013.

Raffaella Poggiani Keller

Direttore delle ricerche e già Soprintendente per i Beni Archeologici della Lombardia

Locandina PARRE


Le conferenze, a ingresso libero, si svolgeranno presso la sede della Fondazione Lemine (nelle adiacenze della Chiesa di San Tomè, via San Tomè, 2 –  Almenno San Bartolomeo). Al termine degli incontri seguirà degustazione di prodotti locali gentilmente offerti dalla Pasticceria Gelateria «La Pasqualina» e dalla Cantina Lurani Cernuschi.

 

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