Basilica di Santa Giulia

Bonate Sotto (BG)

INTRO

La Basilica di Santa Giulia è uno dei luoghi più ricchi di mistero del Nord Italia e si trova in un luogo ricco di memoria e di segni che raccontano una storia millenaria.

Secondo la testimonianza di alcuni documenti, la costruzione risale alla prima metà del XII secolo. L’edificio è in stile romanico e la pianta basilicale, in origine, era costituita da tre navate con relative absidi e cinque campate.

Foto di Mario Rota
italia romanica

Tra storia e leggenda

La Basilica di Santa Giulia è uno dei luoghi più ricchi di mistero del Nord Italia e si trova in un luogo ricco di memoria e di segni che raccontano una storia millenaria.

Secondo la testimonianza di alcuni documenti, la costruzione risale alla prima metà del XII secolo. L’edificio è in stile romanico e la pianta basilicale, in origine, era costituita da tre navate con relative absidi e cinque campate.

Oggi rimangono intatte solo le tre absidi e la prima campata con parte del muro perimetrale.

Attorno alle sue origini sono fiorite le leggende tramandate di generazione in generazione.

A contendersi infatti la posa della prima pietra sono due donne: una Santa cartaginese – Santa Giulia – e la Regina longobarda Teodolinda.

una storia tormentata

C’è la tradizione che vuole che Santa Giulia approdasse qui, sulle sponde del Brembo,  dove avrebbe fatto erigere la chiesa con annesso monastero di monache, del quale tuttavia non c’è alcuna traccia.

Ma il racconto più amato attribuisce la fondazione della chiesa alla regina longobarda Teodolinda, complice la piccola urna cineraria, ancora oggi posta su una colonna, che dichiara di custodire i resti di una fanciulla dodicenne di nome Tiziana. Teodolinda, in visita a Bonate Sotto, morendo la giovane figlia, avrebbe deciso di farla qui tumulare, facendo innalzare in suo onore la Basilica. 

La storia della Basilica comincia dal villaggio chiamato Castrum  Lesina, documentato per la prima volta in una pergamena del 1088. 

Castrum Lesina, tuttavia, scomparirà all’improvviso. Fatale fu un errore politico: “Lesina osò contrastare i potenti di Bergamo” e il villaggio dovette a un certo punto soccombere e fu raso al suolo.

La Basilica passa da luogo centrale a luogo sempre più marginale e abbandonato, fino a diventare area cimiteriale dall’800: per la Basilica inizia una nuova rinascita.

Santa Giulia diventa il primo cimitero dell’Isola Bergamasca e si provvede a un primo intervento di manutenzione.

Un legame affettivo speciale unisce ormai i bonatesi alla basilica romanica che custodisce i loro defunti.

Con l’editto napoleonico di Saint Cloud (1804), l’Amministrazione comunale di Bonate Sotto sancisce ufficialmente la nuova funzione di “campo santo” della Basilica, provvedendo alla sistemazione dei muri di cinta. Santa Giulia manterrà il ruolo di luogo di sepoltura fino al 1982.

Un luogo del cuore

Nell’indimenticabile estate del 2018, la Basilica di Santa Giulia ha spiccato il volo sulle ali della nona edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, nel quale è stata premiata da 21.191 voti, classificandosi al 13mo posto nella classifica nazionale, seconda in Lombardia, su oltre 37.000 luoghi segnalati a livello nazionale. 

Un traguardo raggiunto grazie a un progetto  articolato,che ha visto la cultura farsi “motore sociale”, coinvolgendo tutta la comunità a supporto della candidatura con la costituzione del “Comitato Santa Giulia La Basilica”. 

In parallelo, un programma di iniziative speciali tra arte, storia, musica e teatro promosso dal Comune di Bonate Sotto, per la prima volta ha fatto rivivere la Basilica, trasformandola in luogo di aggregazione e palcoscenico di cultura. Interventi teatrali, narrazioni, concerti e visite guidate, anche by night, hanno condotto migliaia di visitatori tra le pietre di Santa Giulia.  

Nel 2019, il FAI ha premiato per la seconda volta la Basilica di Santa Giulia, selezionandola tra i 27 luoghi da recuperare classificandola al primo posto  nella graduatoria dei progetti che partecipavano al bando Luoghi del Cuore 2019, e destinando un contributo importante all’avvio del progetto di restauro e riqualificazione che trasformerà la Basilica in uno spazio dedicato alla cultura.  La condizione di degrado e la precarietà della copertura dell’edificio, dei paramenti lapidei e delle absidi, condizionavano pesantemente le possibilità di conservazione, utilizzo e valorizzazione della Basilica. 

Nel 2022 è stato completato il primo lotto dei lavori, che riguarda le operazioni d’urgenza di recupero strutturale.

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