Chiesa di San Giacomo apostolo

villongo (BG)

INTRO

In posizione marginale rispetto all’abitato di Villongo, in località Solarolo sorge la piccola chiesa rurale intitolata a San Giacomo Apostolo. L’edificio, orientato secondo l’asse E-O, con l’area presbiteriale a oriente e la facciata rivolta verso occidente. Attualmente la chiesa, di modeste proporzioni, presenta un’articolazione planimetrica ad aula unica, che termina in un presbiterio quadrangolare. Dell’edificio medievale si conservano in elevato i perimetrali dell’aula, mentre non sopravvivono gli alzati dell’abside originaria, demoliti per la costruzione tra XVI – XVII secolo dell’attuale presbiterio. 

italia romanica

Le origini

In posizione marginale rispetto all’abitato di Villongo, in località Solarolo sorge la piccola chiesa rurale intitolata a San Giacomo Apostolo. L’edificio, orientato secondo l’asse E-O, con l’area presbiteriale a oriente e la facciata rivolta verso occidente. Attualmente la chiesa, di modeste proporzioni, presenta un’articolazione planimetrica ad aula unica, che termina in un presbiterio quadrangolare. Dell’edificio medievale si conservano in elevato i perimetrali dell’aula, mentre non sopravvivono gli alzati dell’abside originaria, demoliti per la costruzione tra XVI – XVII secolo dell’attuale presbiterio. 

Tra il XVI e il XVII secolo furono realizzati il campanile di tipo a vela, l’ingresso principale in facciata e quello secondario sul lato nord, entrambi con stipiti ed architrave in pietra di Sarnico.

All’interno dell’edificio, fino agli ultimi decenni del secolo scorso le pareti presentavano una decorazione a finta tappezzeria, coperta in anni più recenti da uno strato di intonaco bianco, che ha tuttavia risparmiato alcuni affreschi datati al tardo Quattrocento. Una Crocifissione di modesta fattura riporta la data 1407 mese di Aprile, il giorno potrebbe essere il 28 ma la lettura è resa difficile da un probabile errore di scrittura e successiva correzione: sembrerebbe trattarsi di un affresco votivo e forse la data può essere collegata alla dipartita di un membro della famiglia del committente. Era abbastanza usuale nel tardo Medioevo commissionare affreschi di questo tipo, per agevolare il trapasso dei defunti e creare una relazione con lo spazio sacro e un avvicinamento a Dio tramite le figure di “intercessori” come la Vergine e i Santi. Alcune iconografie, come appunto la Crocifissione, si prestano molto bene a evocare il passaggio dal mondo terreno a quello dei cieli.

Sulla parete di fondo del presbiterio, una nicchia custodisce la statua di San Giacomo Apostolo, recentemente restaurata. 

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